All’ improvviso l’aria inizia a mancare, il cuore sembra uscire dal petto, senso di estraniamento, vertigini, paura, paura di impazzire, paura di morire. paura di svenire, di perdere il controllo.Ecco alcuni dei sintomi tipici di un attacco di panico che spesso portano a recarsi in pronto soccorso perché fanno pensare ad un reale malore fisico.
Chi vive o ha vissuto l’esperienza dell’attacco di panico, sa che è un qualcosa di davvero spiacevole. Dura mediamente dai 5-10 minuti...tempo che, per chi lo sperimenta, sembra essere un’eternità e una volta passato l’attacco ci si ritrova ad essere stanchissimi, come se un tir ci fosse passato sopra. Quello che solitamente accade dopo il primo attacco di panico è la paura che possa succedere di nuovo e questo non fa che alimentare il ciclo vizioso della cosiddetta “paura della paura”.
La persona tende a focalizzarsi su ogni sintomo fisico e a leggerlo in chiave catastrofica e può iniziare ad evitare i luoghi che pensa possano essere fattori scatenanti del problema. Ad esempio se ho avuto un attacco di panico in metropolitana inizierò ad evitare di andarci per paura che possa ri-accadere. Gli attacchi di panico non arrivano mai per caso, sono sempre il risultato di un qualcosa che non va e di conseguenti pensieri che da tempo ci portiamo dietro. Sono da vedersi come una sorta di campanello d’allarme. È possibile superare gli attacchi di panico? Fortunatamente si! La psicoterapia cognitivo-comportamentale è considerata infatti la terapia d’elezione per risolvere questa problematica, associata, qualora fosse necessario, ad una terapia farmacologica. L’obiettivo è infatti quello di ristrutturare le credenze disfunzionali che stanno alla base del problema, spogliare l’ansia da tutta una serie di pensieri catastrofici e imparare ad utilizzare tecniche di respirazione adeguate per poter ricominciare a vivere senza essere costantemente prigionieri della “paura”.
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